Orgogliosa come sono, è forse la prima volta che spero con tutta me stessa di sbagliarmi.
Ma so, in questo momento lo so, che capiterà. E capiterà in un giorno qualsiasi, senza previsioni. Capiterà un giorno in cui starò stendendo i panni, o forse mentre sarò sul treno. Un giorno qualsiasi, dopo che sarà suonata la sveglia e che mi sarò fatta la doccia. Sarà un giorno come tutti gli altri, un giorno in cui avrò messo le chiavi in borsa senza nemmeno pensarci che potrebbe essere proprio quel giorno.
Magari la sera prima sarò andata a dormire serena, enumerando per addormentarmi tutti i miei motivi di felicità. E mi sveglierò ancora stordita da quella felicità, e berrò il caffè insieme a tutti i "ne vale la pena" del mondo. E metterò una sciarpa di lana attorno al collo, con il gesto consueto di liberare poi i capelli. E poi attraverserò la strada, arriverò alla fermata dell’autobus, e magari penserò proprio a quei primi giorni in questa casa, mentre la guarderò dal finestrino un attimo prima della curva. E continuerò così, questo giorno qualsiasi, senza nemmeno saperlo che tu sei già lontano, passato oltre, senza che io me ne sia accorta. E io sarò ancora profondamente tua, e tu invece sarai lontano, e non mi avrai nemmeno avvertito di quando, e di quanto.
Ma so, in questo momento lo so, che capiterà. E capiterà in un giorno qualsiasi, senza previsioni. Capiterà un giorno in cui starò stendendo i panni, o forse mentre sarò sul treno. Un giorno qualsiasi, dopo che sarà suonata la sveglia e che mi sarò fatta la doccia. Sarà un giorno come tutti gli altri, un giorno in cui avrò messo le chiavi in borsa senza nemmeno pensarci che potrebbe essere proprio quel giorno.
Magari la sera prima sarò andata a dormire serena, enumerando per addormentarmi tutti i miei motivi di felicità. E mi sveglierò ancora stordita da quella felicità, e berrò il caffè insieme a tutti i "ne vale la pena" del mondo. E metterò una sciarpa di lana attorno al collo, con il gesto consueto di liberare poi i capelli. E poi attraverserò la strada, arriverò alla fermata dell’autobus, e magari penserò proprio a quei primi giorni in questa casa, mentre la guarderò dal finestrino un attimo prima della curva. E continuerò così, questo giorno qualsiasi, senza nemmeno saperlo che tu sei già lontano, passato oltre, senza che io me ne sia accorta. E io sarò ancora profondamente tua, e tu invece sarai lontano, e non mi avrai nemmeno avvertito di quando, e di quanto.
non ne ho la certezza, ovvio, ma secondo me non capiterà..
(mi dicono che lui non sia mai stato così felice ed innamorato e pieno di “veri” sogni in vita sua.. e a dirlo sono la sua pelle, i suoi occhi, il suo cervello.. insomma, gente più o meno attendibile..)
ma dovesse mai, una certezza ce l’ho: lo saprai molto prima che accada veramente..
(perché, mi dicono sempre loro, che lui si sentirebbe veramente pirla a lasciare che accada..)
e allora goditelo senza riflettere…. finchè puoi, più che puoi…
Troppa felicità rende più timorosa anche me.
no, dai.
cioè, ora dico qualcosa di più intelligente e strutturato.
no, dai.
beh non so chi tu sia. Ci sono capitato per caso, spolverando la libreria di anobii.
Non se se capiterà, ti auguro di no, ma so che è capitato che una lacrima, anzi no, più di una, leggendo ciò che hai scritto, mi è scesa dagli occhi. Onore al cuore!