Trovassi il modo, il tempo e le parole avrei tante cose da scrivere e mettere al riparo.
Vorrei mettere al riparo lei, che la vita smetta di pioverle addosso. Almeno per dieci minuti, da passare in un abbraccio a scelta.
Vorrei mettere al riparo la briscola chiamata, che è l’unico gioco che valga veramente. Perchè il cinque è un numero perfetto e pieno di simpatia.
Vorrei scrivere di un profumo particolare, ma non è proprio un profumo e quindi dovrei usare quelle che non sono proprio delle parole. Però ne varrebbe la pena, almeno tentare. E allora posso scrivere che è un profumo che serve a far tremare le ginocchia, come un filtro magico che sa cancellare i pensieri e il senso del presente. E che è un profumo che si sente una volta vicino ad un collo, e si imprime nella memoria e nelle mucose e nelle sinapsi lasciando un’impronta come quando si guarda il sole e resta nella retina un pallino più verde che sfasa la vista dei colori per qualche tempo. Annusi quel profumo e il resto lo valuti per differenza.
Vorrei mettere al riparo le proposte piene di dolcissima spontaneità di chi appena ti conosce. Una convivenza? Davvero? Che sia già possibile, con lui che mai si sarebbe immaginato… ci voglio pensare. Questa volta bene, anche se sarebbe molto più facile e meno rischioso.
Metterei al riparo i "bentornata!", insapettati. Non sono mai stata altrove, sono solo stata altrimenti, ma grazie.
E ancora scriverei di colloqui improbabili, di brunch, di una lampada ingombrante, dei capelli bagnati di pioggia, del posto dei matti, delle risate buffe, del miele sulle fette biscottate che è tanto, tanto, tanto dolce che quasi fa commuovere, e poi di mani disegnate e di parole intrecciate, anche di Corto Maltese che è un dono inaspettato, dei messaggi non mandati per preoccupazioni mai nemmeno lontanamente figurate e della fermata di S.Donato e poi del nero dei capelli di Teresa e poi anche dello stupore nel capire che tra tutte le cose peggiori io ho collezionato solo le migliori. E della consapevolezza di amare. Senza oggetto, amare. Ma non trovo il modo, nè le parole, e allora lascio appunti sparsi un po’ ovunque. E sul polso mi scrivo "ricordati di rileggere gli appunti" per quando verranno i momenti bui. E ripasso col coltello il tratto della biro, e sono dimentica e felice. E’ possibile sì, la felicità ad ogni costo. Senza articolazioni, solo amare ed essere felici.
Vorrei mettere al riparo lei, che la vita smetta di pioverle addosso. Almeno per dieci minuti, da passare in un abbraccio a scelta.
Vorrei mettere al riparo la briscola chiamata, che è l’unico gioco che valga veramente. Perchè il cinque è un numero perfetto e pieno di simpatia.
Vorrei scrivere di un profumo particolare, ma non è proprio un profumo e quindi dovrei usare quelle che non sono proprio delle parole. Però ne varrebbe la pena, almeno tentare. E allora posso scrivere che è un profumo che serve a far tremare le ginocchia, come un filtro magico che sa cancellare i pensieri e il senso del presente. E che è un profumo che si sente una volta vicino ad un collo, e si imprime nella memoria e nelle mucose e nelle sinapsi lasciando un’impronta come quando si guarda il sole e resta nella retina un pallino più verde che sfasa la vista dei colori per qualche tempo. Annusi quel profumo e il resto lo valuti per differenza.
Vorrei mettere al riparo le proposte piene di dolcissima spontaneità di chi appena ti conosce. Una convivenza? Davvero? Che sia già possibile, con lui che mai si sarebbe immaginato… ci voglio pensare. Questa volta bene, anche se sarebbe molto più facile e meno rischioso.
Metterei al riparo i "bentornata!", insapettati. Non sono mai stata altrove, sono solo stata altrimenti, ma grazie.
E ancora scriverei di colloqui improbabili, di brunch, di una lampada ingombrante, dei capelli bagnati di pioggia, del posto dei matti, delle risate buffe, del miele sulle fette biscottate che è tanto, tanto, tanto dolce che quasi fa commuovere, e poi di mani disegnate e di parole intrecciate, anche di Corto Maltese che è un dono inaspettato, dei messaggi non mandati per preoccupazioni mai nemmeno lontanamente figurate e della fermata di S.Donato e poi del nero dei capelli di Teresa e poi anche dello stupore nel capire che tra tutte le cose peggiori io ho collezionato solo le migliori. E della consapevolezza di amare. Senza oggetto, amare. Ma non trovo il modo, nè le parole, e allora lascio appunti sparsi un po’ ovunque. E sul polso mi scrivo "ricordati di rileggere gli appunti" per quando verranno i momenti bui. E ripasso col coltello il tratto della biro, e sono dimentica e felice. E’ possibile sì, la felicità ad ogni costo. Senza articolazioni, solo amare ed essere felici.
già!
solo amare ed essere felici.
L.
questo post è così bello che non posso non delurkarmi
mi hai fatto venire i brividi; e la voglia di riprovare.
Simona
Ogni giorno mi chiedo se è cosi che deve essere oppure no. Ogni giorno mi chiedo se devo tener lontano il pensiero della felicità oppure no. Ogni giorno cerco di evitare il pensiero poi mi imbatto in qualcosa, una persona, una situazione, un libro. Avete presente Laclos? L’autore di “Relazioni pericolose”? uhm, io non ce l’avevo presente. L’autore scriveva cosi alla moglie:
““E’ per lo spirito che si brilla, ma è per il sentimento che si ama e si è amati; l’uno non procura che un po di vanagloria, l’altro ci rende capaci della sola vera felicità di cui possiamo godere in questo breve percorso che chiamiamo vita: quale che sia la sua durata avremo vissuto solo per gli affetti che avremo ispirato o provato; e quel tale magari crede di aver vissuto cent’anni, e invece è morto nella culla. Quanto a me qualunque sia il mio futuro, avrò sempre portato a termine un percorso completo, poichè avrò saputo amarti e farmi amare da te.”
Luigi
post post
Per Masquenada
ti dedico questo
http://www.youtube.com/watch?v=LgJS7UYeBbE
il vals è “lagrimitas de mi corazon”
beh, Luigi, grazie. Oltretutto sei riuscito a beccare una delle coppie di ballerini che prefersico
E’ la mia coppia preferita. Quando penso al tango (spesso), penso a loro.

L
la notte ti porta consiglio…
Luigi tu mi inquieti.
Guardate qui ^^
http://www.youtube.com/watch?v=gEe2j43X-Ms
io voglio essere lei!!!
mhauahuahuahauhauhauhauaaa
Malapuella, spero in positivo… e tu mi provochi…

Comunque la conosco! Ci ho fatto lezione e ci ho pure ballato. Ora ha un bimbo. Sai molte di queste ballerine tengono la pista fino a qualche giorno prima del parto e alcune portano i bimbi addirittura in milonga.
Ballavo da poco e le gambe, uhm, tremavano…
Ci hai mai provato? A ballare il tango, intendo? Un avviso, però. E’ pericoloso, molto pericoloso. E’ la musica poi. vai qui
http://www.todotango.com
e guarda quest’altro…
http://www.youtube.com/watch?v=tGZv6rSRvTo
(in questo senso mi provochi…)
Luigi
a questo punto, se state a Milano come la sottoscritta, si può organizzare una zingarata tanguera, no? Io sono nuova della città, quindi mi farebbe piacere conoscere qualche faccia in più!
simona
Mannaggia, allora… per anni ho cercato di convincere i miei uomini vari ed eventuali, ma nada. Mai nessuno che mi ci portasse. Ora… se ne è riparlato… e… mah. Aiuto.
Luigi, smettila subito perchè sto entrando in un loop di paranoie per cui sono sempre più convinta che tu mi conosca. Che proprio oggi mi si parli di tango è inquietante, vero vero vero.
Simona ma anche volentieri… però io non ho mai provato ancora, eh? magari mi appendo al solito martini e guardo te e Luigi ballare stordendomi di nostaliga, ecco.
Ciao Simona,
sono a Milano.
Ti ho scritto su Splinder, dove ho appena aperto un account.
Chiaramente chi vuole prendersi il virus del tango ha trovato un trasmettitore…
luigi
come faccio a conoscerti? non credo proprio. So solo che ho iniziato a leggere il tuo blog in un momento particolare della mia vita in cui quello che scrivevi mi affascinava e al tempo stesso immalinconiva, ma è complicato da spiegare ora…
Tu conosci o hai conosciuto qualcuno con il mio nome? beh si farà presto a scoprire…
ciao
luigi
Mala: io ho iniziato a ballare a dicembre, dopo anni che imploravo i miei fidanzati vari di fare il corso. Sono nella fase critica in cui so fare quattro passi in croce ma vorrei farne otto, senza contare che la passione per il mojito mi rende incerta e barcollante, soprattutto verso fine serata (ancorchè molto sciolta). Quindi, guarda, nessun problema
Ho già scritto a Simona, che venerdi sera ci sarà una serata in Galleria Meravigli. Spazio aperto a tutti con bar che produce dei buoni mojito e martini a volontà…
anche se in genere chi balla tango beve solo analcolici…
luigi
Io lo sapevo che a Roma non dovevo tornarci…. Ovviamente mi riferisco alla storia degli incontri di tango
Stupendi. Tu e il post.