- Puella! Ciao, disturbo?
- No, figurati… entra pure, quasi ti aspettavo…
- Mamma mia che faccia! Abbiamo visto momenti migliori, eh?
- Eh, già. Però anche tu, è da un sacco che non ti fai vedere!
- Dai, metti su un thè e raccontami tutto, con calma
- Un thè? con ‘sto caldo?
- Sì, sì. E’ quello che ci vuole. Guarda che in medio oriente fanno così per non sentire il caldo. E poi idrata. E poi, porta pure quei biscottini al burro scozzesi, quelli buonissimi… E racconta. Dall’inizio.
- Mah, da dove devo partire… sono molto confusa. E molto stanca. Sento che le situazioni mi stanno scivolando dalle mani.
- Se vuoi trovare la chiarezza nelle situazioni devi prima fare chiarezza in te stessa.
- Sì, ma non è come dirlo.
- Ma tu, per te, cosa vuoi esattamente?
- Boh. Io mi accontenterei di essere felice. Lo so, non è poco. Ma fino a poco fa non mi sembrava una cosa per cui doversi sforzare.
- Ma sei sicura? Guarda che a me pare che tu ti sia sempre impegnata un sacco per far funzionare le cose. Tu sei troppo squadrata: affronti tutto con questo spirito calvinista… che sia lo studio, il lavoro, o le relazioni… ti ci butti anima e corpo, senza riserve. Forse adesso hai bisogno di fermarti un po’.
- Ma scusa, cosa c’è di male? Io vivo le cose fino in fondo, con passione…
- Sì, però esigi sempre che i tuoi sforzi siano premiati. E questo va bene con la musica, con l’università, nel lavoro… ma nelle relazioni non è così. Non basta applicarsi per ottenere un bel voto. Oh, ma non ce l’hai più quel cioccolato Lindt a due strati? Era troppo buono…
- Sì, vediamo… eccolo qui.
- Hai capito? Devi imparare a lasciare fluire le cose, farle scorrere spontaneamente. Devi accettare il fatto che non puoi sempre controllare tutto.
- Ma questo lo so! Però… mi chiedo perchè ora mi sembra tutto così faticoso, e doloroso…
- Forse hai finito la benzina. O forse, semplicemente, ti stai rendendo conto che l’ immagine perfetta che avevi costruito nella tua testa e che ti sforzavi di realizzare nella realtà delle cose non esiste. O è solo un po’ diversa da come…
- No. Io non ci credo. Tu mi stai dicendo che non è vero che il mondo mi sta crollando addosso, ma stanno crollando solo le pile di pellicole dei film che mi sono fatta? Non è possibile.
- Mah, io ti dico quello che penso, quello che vedo. Sono qui apposta, altro non posso fare.
- Sì, lo so. E’ che mi sento come avviluppata da mille dubbi, e mille incertezze, e mille responsabilità…
- E non sai se sia meglio provare a sciogliere i nodi con pazienza o troncare tutto con un bel colpo di machete, giusto?
- Esatto. Proprio così. Tu… tu cosa mi consigli?
- Mah, consigli. Non c’è cosa peggiore in queste situazioni. Ascolta il tuo cuore. Io che ne so? Che ne devo sapere? E poi, passa ‘sta canna, dai! Ti pare il modo di trattare gli ospiti?
- Ah, grazie! Ma lo sai che per essere la mia coscienza sei davvere una gran zecca?!?
lug2
oddio. Uno psichiatra? :))
e detto tra me e te, farti una canna proprio non ti ci vedo.
Avanza un tiro pure per me?
ottimo…e io che pensavo stessi parlando veramente con qualcun altro…

beh, in effetti..mai chiedere consigli alla propria coscienza…saranno sempre sbagliati!
toby
Ah, se potessi passar la canna alla mia coscienza – e magari offirle anche un paio di Negroni – avrei risolto il 76,8% dei miei problemi…
Spiegami come si fa..
beh figa sta coscienza. ha mica una sorella?
laGiusy
E’ molto saggia la tua coscienza ;-*
La mia coscienza, di solito, rolla prima di me. Senza nemmeno chiedermi il permesso.
Tra tutti e due, vengono fuori certi concetti deliranti che non ti dico…
- Musashi
…poteva andarti peggio. la mia coscienza passa il tempo a rollare. vedi tu….
coscienza.. coscienza.. mhm. coscienza.. ho già sentito questa parola.. coscienza.. è un formaggio, vero?
Se fossi una donna, Spad, probabilmente mi ti farei.