L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea. L’ open-bar non è sempre una buona idea…
Tag Archives: salute o cose simili
Ok
Ok, ormai non bevo quasi più.
Ok, potete chiedermi di smettere di fumare.
Ma questo, pure questo no, per piacere.
E nella vita… cosa fai?
Ma mi diverte ogni volta la faccia che fanno.
Se mi chiedessero "e per portare a casa la pagnotta… cosa fai?", beh, avrebbero come risposta il banale elenco dei miei quattro lavori precari con cui arrivo alla fine del mese con quasi uno stipendio intero, ma inevitabilmente mi chiederebbero perchè mi sbatto in mille lavorini e non mi concentro su una cosa grossa, e allora saremmo punto e a capo.
Nella vita? Faccio la pianista.
Le reazioni sono sempre impagabili.
Ieri, però, credo di aver assegnato l’oscar.
L’espressione imbattibile, definitiva, quella che nessuno mai.
- E nella vita… non guardare, non guardare, e dimmi… e nella vita cosa fai?
- La pianista
- Ah.
Il chirurgo del pronto soccorso, a cui mi sono presentata mezza svenuta con l’indice della mano sinistra capitozzato.
Ah, Boero traditor!
Una fredda sera invernale il consorte mi ha abbandonato sola nel nido, per andarsi a sollazzare col consueto pokerino tra amici.
Per passare la serata ho trasformato la casa in quello che si potrebbe definire senza esagerazione un figaio, invitando un numero non ben precisato ma superiore a 5 e inferiore a 8 di simpatiche amichette che si sarebbero soavemente dileguate prima del ritorno a casa dell’incauto.
Mentre l’ignaro consorte era impegnato a perdere denaro al giuoco, le provviste del nido, solitamente rifornito come un bunker antinucleare (per quello che riguarda gli alcolici, per i cibi solidi un po’ meno), venivano saccheggiate senza ritegno dalle villi, che hanno un aspetto etereo ma mangiano e bevono come valichirie.
Siccome la ciàcola induce l’arsura, e l’arsura porta al bere, ma poi il troppo bere va compensato con del sano cibo, le cinguettanti pulzelle hanno lasciato sul campo di battaglia secche e stecchite due bottiglie di Martini, tre bottiglie di rosso, una bottiglia di amaro, un barattolo di Nutella nonchè una quantità incongrua di cartoni di pizza da asporto, bucce di pistacchi, involucri di merendine. Si narra anche dell’anima di un mesto panettone solitario che ancora vaga per la cucina chiedendo pietà con uno straziante lamento in lingua d’oil.
Allo scoccare dell’ora prestabilita, le leggiadre donzelle si sono dileguate soavemente come erano comparse – no, non è vero: andando via barcollavano visibilmente, e berciavano per le scale, ma non per questo risultavano meno leggiadre- lasciando però in quella devastazione bagordesca in dono alla padrona di casa un invitante cofanetto di Boeri.
E’ stato solo la mattina seguente che ho realizzato: le meste spoglia della Nutella giacevano disfatte nel cimitero dei vetri prosciugati accanto ad un posacenere impegnato in un tentativo di suicidio, e per la prima volta mi sono resa conto lucidamente che ero stata privata della mia fonte di sostentamento primaria, dell’alimento base della mia dieta, dell’unica linfa di cui si nutre il mio corpo.
Disperata, ho leccato e scavato con il dito il misero barattolo fino a farlo brillare: il sentimento di devastazione ed abbandono che provavo era pari solo allo scenario desolato delle condizioni del salotto. Mentre mi aggiravo lamentandomi per la casa, mi cadde l’occhio sull’invitante cofanetto di Boeri.
(dàndandàndandàndandàndan-dàndandàndan, sforzo di immaginazione acustica: sentite suonare insieme a me la musica de Lo squalo, alltogheter, bravi, ora dissolvenza in nero e voce narrante fuori campo che riprende il racconto)
E’ passato del tempo da quella sera e da quel triste risveglio. Solo oggi però ho recuperato la forza di analizzare cosa sia successo in quest’ultimo periodo. Perchè per giorni da allora, non sono stata più la stessa, ma ora mi stento di parlarvi col cuore in mano, perchè non succeda anche a voi.
Non fidatevi dei Boeri. Contengono delle malefiche ciliegine imbevute del liquore più forte che sia mai stato distillato legalmente e non. E non sono il modo migliore per iniziare la giornata, come colazione a stomaco vuoto. Soprattutto, non per giorni e giorni di fila. Rinsavireste solo dopo averli finiti, e non è bello, garantisco.
Zinnat*
Ti svegli con un sottofondo musicale insolito. Apprendi che si tratta di "Under the Bridge" dei Red Hot Chili Peppers. "Una pietra miliare nella storia della musica". Butti il trio di Schubert alle ortiche. Decidi che è questa la tua musica preferita del mondo.
Esci da sotto la zanzariera e ti affacci al mondo. Prima buona azione della giornata: provi di nuovo a convincere le pianticelle di gramigna che crescono tra gli autobloccanti a fare il grande salto e trasferirsi all’interno dell’aiuola. Niente. Stanno lì, caparbie. Intanto però, sarà che l’ora è presta, senti uno strano freddo lungo la schiena. Saranno anche le 6.35, ma è pur sempre il 20 Luglio. Comunque, fa freddo.
A colazione senti con sgomento ed apprensione la tua stessa voce pronunciare frasi indecifrabili in un linguaggio a te del tutto sconosciuto. Del tipo "ti hanno crackato l’account". Eh?
A questo punto ti sembra di avere in mano abbastanza argomenti per dedurre che qualcosa non sta funzionando per il verso giusto.
Arrivo a casa.
Mi sento una pallina da ping-pong infilata nella trachea. Divano e termometro: ho pure la febbre.
Voglio sapere come si possa accettare serenamente il fatto di essere in grado di beccarsi una tonsillite con i fiocchi al 20 di Luglio. E’ come prendersi l’eritema solare in Novembre, e senza nemmeno essere stati ai tropici.
E all’urlo di "Ommioddio moriremo tutti" vado a rimpinzarmi di antibiotici. Che li ho presi solo una volta quando avevo 6 anni, ma mi dicono sia un sballo pazzesco.
*nel titolo: il nome dell’antibiotico. Speriamo sia descrittivo degli effetti collaterali, nel caso assolutamente desiderabili.