Se fossi una specie di Cherri Bredsciò, o di Sofì Chinsella, vi delizierei con le mie argute considerazioni sulle feste natalizie. Nel senso che ancora è pieno novembre e io il Natale lo vedo come qualcosa di ancora estrememente lontano, quasi mitico, che si perde in un futuro a malapena quantificabile, quasi quanto la mia laurea. Oltretutto, prima non mi si era mai posto il problema. Natale con i tuoi, quindi tutti in montagna a trovare i nonni mentre il mio ex veleggiava verso Roma a farsi spupazzare dalle zie. E invece, a quanto pare, una volta che lasci il nido, non solo devi sbatterti a cucinare e stirare, ma devi anche scegliere come regolarti riguardo alle festività.
- Allora, Natale… con i miei o con i tuoi?
- Mah, fosse per me lo passerei a dormire…
- Ok
- …
- Quindi?
- I miei solitamente ci tengono, sai, ad avere tutta la famiglia riunita…
- I miei invece andranno di sicuro in montagna. Allora con i tuoi.
- No… veramente… i miei hanno detto che ormai la mia famiglia è la tua, quindi è più giusto che lo passiamo con i tuoi
- Ma veramente… i miei hanno detto che ormai io e te saremmo una famiglia a parte, e che quindi non siamo tenuti a…
- Allora con i miei?
- Al massimo facciamo una cena con i miei prima che partano, e poi il giorno di Natale a pranzo dai tuoi.
- Ok
- Ok
- …
- …
- …
- …
- Ma… a loro andrà bene?
- No perchè, con sta scusa di cambi di famiglie ed eventuali nuove famiglie…
- Infatti… sembra anche a te?
- Cosa? Che ognuno ci voglia sbolognare all’altro?
- Eh.
- Eh.
- Allora io dormo, eh?
- Ok. Tanto io sono pagana.
E quindi, si spiega il perchè non potrò mai essere una degna emule di Sofì Chinsella o di Cherri Bredsciò.