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Panettone is on the table

Panettone is on the table

Se fossi una specie di Cherri Bredsciò, o di Sofì Chinsella, vi delizierei con le mie argute considerazioni sulle feste natalizie. Nel senso che ancora è pieno novembre e io il Natale lo vedo come qualcosa di ancora estrememente lontano, quasi mitico, che si perde in un futuro a malapena quantificabile, quasi quanto la mia laurea. Oltretutto, prima non mi si era mai posto il problema. Natale con i tuoi, quindi tutti in montagna a trovare i nonni mentre il mio ex veleggiava verso Roma a farsi spupazzare dalle zie. E invece, a quanto pare, una volta che lasci il nido, non solo devi sbatterti a cucinare e stirare, ma devi anche scegliere come regolarti riguardo alle festività.

- Allora, Natale… con i miei o con i tuoi?
- Mah, fosse per me lo passerei a dormire…
- Ok
- …
- Quindi?
- I miei solitamente ci tengono, sai, ad avere tutta la famiglia riunita…
- I miei invece andranno di sicuro in montagna. Allora con i tuoi.
- No… veramente… i miei hanno detto che ormai la mia famiglia è la tua, quindi è più giusto che lo passiamo con i tuoi
- Ma veramente… i miei hanno detto che ormai io e te saremmo una famiglia a parte, e che quindi non siamo tenuti a…
- Allora con i miei?
- Al massimo facciamo una cena con i miei prima che partano, e poi il giorno di Natale a pranzo dai tuoi.
- Ok
- Ok
- …
- …
- …
- …
- Ma… a loro andrà bene?
- No perchè, con sta scusa di cambi di famiglie ed eventuali nuove famiglie…  
- Infatti… sembra anche a te?
- Cosa? Che ognuno ci voglia sbolognare all’altro?
- Eh.
- Eh.
- Allora io dormo, eh?
- Ok. Tanto io sono pagana.

E quindi, si spiega il perchè non potrò mai essere una degna emule di Sofì Chinsella o di Cherri Bredsciò.

Spezzatino Dreamin'

Spezzatino Dreamin'

21 Giugno, solstizio d’estate. Inizia la stagione più calda, il regno del solleone, dell’afa e delle zanzare. Inizia la metamorfosi. Quell’orrida trasformazione per cui la mamma più dolce e premurosa si trasforma nella Mammapuè-versione-estiva.
Del tutto dimentica dei suoi doveri parentali, passa il tempo a preoccuparsi unicamente dei suoi fiori da terrazzo.

- Pronto, Mamma! (rantolando)
- Ah, qui al mare si sta benissimo, fresco, ventilato, ‘na meraviglia. Come? Lì a Milano schiattate dal caldo? Oh, non farmi mica morire i geranei, mi raccomando!
- Mamma, veramente siamo in emergenza idrica, si è prosciugata la falda, il comune ci sta razionando l’acqua: abbiamo diritto ad un cucchiaio da minestra d’acqua ogni due giorni, io che sono giovane ogni 3 (rantolando in dissolvenza)
- Per me te puoi anche liofilizzarti, vai a derubare i vecchietti rincoglioniti del 7° piano e dai l’acqua alle mie surfinie.

Ad esempio.
Ma questo è il meno.

La cosa grave è che la Mammapuè-versione-estiva smette di cucinare. Fa caldo, la cucina è la stanza più calda della casa, per cucinare serve il fuoco, e il fuoco scalda. Quindi, la Mammapuè in versione estiva smette categoricamente di cucinare. Gettando la famiglia nello sconforto.
La sorella se ne va dal fidanzato.
Il cane guarda il gatto in cagnesco, mentre il gatto guarda l’acquario in gattesco. I pesci niente, sono stupidi, e comunque abituati a mangiarsi tra di loro.
Puella e il suo papà dimagriscono a vista d’occhio.
E lei, pur constatando l’incresciosa evidenza, ne fornisce spiegazioni a suo dire razionali.

- Mannò Puellapapà, non sei mica dimagrito tanto. Quei 9 chili che hai perso… erano tutti di colesterolo. Vedrai, fatti le analisi adesso e vedrai come stai bene in realtà (in tono di sfida)
- Mannò Puella, non è mica colpa mia se stai scomparendo. Sei tu che vai a mangiare al giapponese, se poi insieme ai pesci crudi che ti danno da mangiare ti mangi anche il verme con cui li hanno pescati… avrai preso il verme solitario (in tono di perfidia e diffidenza verso la cucina orientale)

E così la famigliola si riunisce al mesto desco la sera, e la figliola, implorante, come il pulcino nel nido spalanca la bocca pigolando "Cosa si mangia stasera?" e da più di un mese oramai le risposte (a rotazione sono)
- una bella insalatona!
- una bella insalatona col tonno!
- una bella insalatona fresca!
- una bella insalatona saporita!
- una bella insalatona di pomodori!

- Mamma! Mi vuoi uccidere? Io sono allergica al pomodoro!
- Eheh, non ci caschi mai, vedo… Dai, allora una bella insalatona!

Domenica a pranzo, l’evento choc.
- Mi raccomando, non fare tardi che vengono a mangiare pure tua sorella col fidanzato!
Entro in casa puntuale e precisa, e mi sconvolge un profumino delizioso… ancestrale, antico, quasi dimenticato…

- Mamma… ma… stai cucinando?!?
- Un bello spezzatino di carne!
- No! (incredula e acquolinante)
- Sì! Con anche i funghi, e i chiodi di garofano, e l’alloro, e gli occhi di aglio…
- (figliola senza parole, le sue lacrime sono più eloquenti di qualunque discorso)
- Uno spezzatino bello saporito e nutriente! E’ tutta la mattina che gli sto dietro per cucinarlo!
- Mamma… che bello! Grazie! Cucinare lo spezzatino, e con questo caldo!
- E infatti, mica ce lo mangiamo. Lo surgelo per l’inverno. Noi ci facciamo una bella insalatona! Ti va?

 

 

Disastro ecologico

Disastro ecologico

Rientro stamattina dopo una notte folle nella bassa bergamasca (concerto dell’impareggiabile Maestro e pizza, seguita da disquisizioni tecnico-interpretative e paranoie tra amici pianisti – sai che allegria).
E trovo: Papino seduto sconsolato sul suo sgabello, occhi rossi, barba non fatta.
Mamina che aspirapolvera furiosamente il salotto.
Nessuna traccia di Sorella, Cane nè Gatto.

Nella mia perspicacia mi dico: qui c’è qualcosa che non va.
Poi lo vedo. L’acquario semi deserto. I miei tre squaletti pallidi-pallidi, quasi trasparenti.

- Puella, un disastro… ieri abbiamo cambiato la bombola dell’anidride carbonica, probabilmente aveva l’attacco difettoso… il pH è sceso a livelli inaccettabili… ora sto misurando i nitrati… sono morti tutti i pesci!

Io sono scoppiata a piangere. Anche se non sono morti proprio tutti. Uno scalare si è salvato, ora è in nursery che si ripiglia. Un pulitore da nero è diventato giallo, però ancora si muove. I gamberettini e le lumache stanno benone. I trilineati pare ce la faranno, almeno un paio.

E poi ci sono i miei tre tesori: Sviatoslav, Mistislav e David. Gli squaletti cresciuti a dismisura che i miei genitori periodicamente minacciano di abbandonare al Parco delle Cave, o peggio da Luca il Cinese nella sua friggitoria. I miei tre squalini, tutti pallidi e sbiaditi. Ma hanno la pellaccia forte, e chi li ammazza a loro?

PS Disclaimer: io odio gli acquari. Nella riunione familiare per l’introduzione di questo lager ad alto impatto arredamentizio e ad alto rischio di disastro ambientale ho sempre votato contraria. Ciò non toglie che stia di molto soffrendo ora.