Mi piace e mi tortura, e mi fa ridere di ogni frase scappata e poi riformulata e interpretata allo specchio deformante delle diverse esperienze che sono poi tutte uguali.
E la negazione del volerci essere, che si allunga come un tentacolo a riacciuffare indietro le parole e i gesti, mi fa ridere anche questo.
Tre passi avanti, due indietro. E non ci crede nessuno, eh, se non ci credo nemmeno io che dovrei essere quella più cinica e crudele… e invece rido.
Tenere le distanze per finta, che si sente che è proprio una decisione presa a tavolino, mentre tutto intorno sembra che ci faccia il tifo e persino la hola.
E attenzione concentrazione ritmo e vitalità
devo dare di gas voglio energia
metto carbone e follia
se mi rilasso collasso
mi manca l’aria e l’allegria e perciò
attenzione concentrazione ritmo e vitalità
Ho preso a fare tantissime cose, tra cui la ratatuille. Organizzo feste. Organizzo cene. Vedo amiche, vedo amici, se non lavoro esco, mi spargo attorno come se di colpo fosse ancora il 1999. Come se di colpo fosse ancora il 1999 ma con addosso tutto quello che è stato in quasi dieci anni. In cui non mi sono mai risparmiata, è vero, e da dove la prendo questa fottuta energia e questa fottutissima voglia di non risparmiarmi di nuovo non si sa.
odio il pigiama e vedo rosso
se la terra mi chiama non posso
restare chiuso fra quattro mura
ho premura di vivere perciò
E attenzione concentrazione ritmo e vitalità
sto fermo un giro non passo dal via
piuttosto non gioco e vado via
fuori dal vaso fuori di testa
ho sempre un piede sul motore
devo dare di gas voglio energia
metto carbone e follia
se mi rilasso collasso
mi manca l’aria e l’allegria e perciò
Quasi che veramente se mi fermassi proprio ora sarebbe perdere un momento prezioso. O forse è solo la rinnovata consapevolezza che ogni momento è prezioso. Sono una trottola, di nuovo, ma questa volta sul puntale è fissato un pastello a cera che disegna spirali arancioni. Spirali e volute che incornicano gesti e parole, perchè voglio lasciare sempre di più un segno, che sia chiaro che il mio passaggio non è casuale, non può mai esserlo. Contornate in arancione, sul mio pavimento, alcune frasi.
I’ve got a right to sing the blues.
Voglio sì, certo che lo voglio, che mi accompagni a fare la spesa. Non ritrattare.
Chissà se esiste ancora lo Yar, posto strano.
Family man. <da leggere con scrollata di spalle e sguardo insolente>
Mi cedono le ginocchia.
Parlo dei miei passati amori con il sorriso. Sempre.
Nada te quita lo bailado.
Nada te quita lo bailado.
Nada te quita lo bailado.
Che voglia di ballare ancora, Valentina gambe lunghe per ballare, ogni ballo un grande amore, che voglia di ballare ora, perchè ora, se mi rilasso, collasso.
carina quella canzone è uno spasso :)))
sì, pure io in ‘sti giorni.
ewwiwa
w il 1999!

da cosa t vesti a carnevale?
Io da k.
Mi dona.
Forse, qualcosa nell’aria. Un energia inaspettata ha preso anche me.
e leggerti è come bere ginseng… tu sei una sorgente di energia!!!!