Noi siamo quelli che stanno a guardare. Troppo consapevoli del nostro idealismo, troppo sensibili per vedere i nostri sogni andare in pezzi. Lasciamo provare gli altri, quelli come te, con gli occhi grandi come piattini da caffè e le tasche piene di progetti, e poi viviamo davvero attraverso i vostri racconti. Noi siamo quelli che sanno ascoltare. Noi siamo quelli che allevano sogni, li custodiamo in preziosi velluti nel fondo dei nostri cassetti perchè la realtà non li possa sciupare. Non tentiamo, noi siamo quelli che vogliono le cose come le abbiamo immaginate, e non incassiamo bene le delusioni. Noi siamo quelli che in qualunque modo sappiamo di non aver fatto abbastanza. A noi non servono nuovi rimorsi, o nuovi sensi di colpa, o nuove disillusioni. A noi basta un ricordo usato, tanto quelli come voi i ricordi non li sgualciscono troppo, e stiamo a guardare.
gen8
interessante riflessione
E’ un orario troppo tardo per riuscire a capire, ma annuisco…
“Noi” siamo quelli che inseguono i sogni.. tu sei quella che li realizza..
Sei in modalità pessimismo come me?
cavoli son una di voi, allora…
Delicatissima malinconia: la sento molto.
Ciao Puè.
- Musashi
dai dì la verità che stavolta l’hai copiato a ligabue…o scrivi tu i suoi pezzi :-O?
Stelly, credo proprio che Malapuella nemmeno sappia chi è Ligabue..
d’accordo con te, ma i ricordi riciclati, quelli no!….
Mi sa che la luna di inizio anno sia un pò down per molti :-” NIKKA
Dopo qualche mese che ti seguo ho imparato ad appassionarmi alle tue avventure e, a volte, disavventure; con la stessa rarissima delicatezza di sempre…
Complimenti
è quello che copia vasco quando sta male…male :-p ma in fondo non è (o era) malaccio
Spad, mi devi sempre sminuire… certo che lo so chi è Ligabue, è quel pittore là… quello delle tigri, dei leoni…
dai, ma questa è banalissima… puè puoi fare di meglio suuuu!!