Tutti mi dicevano: "Eh, i parigini… vedrai! Faranno finta di non capire quando gli parli, se non hai una perfetta pronuncia francese…" Beh, io il francese non l’ho mai studiato, quindi contavo di parlare in inglese ma "vedrai, a Parigi nessuno lo parla l’inglese, se chiedi qualcosa in inglese ti rispondono lo stesso in francese…".
Preoccupata e rassegnata, decisa più che mai ad arrangiarmi con quel poco che ho a mia disposizione, sul TGV faccio il ripasso di tutto il francese che so: le canzoni di "Notre-Dame" di Cocciante, qualche lied di Poulenc, il libro della Petite Taupe – la triste storia di una povera talpa che voleva sapere chi fosse stato a farle la cacchina sulla testa.
Allora, o in una vita precedente ero una fioraia parigina e ho reminiscenze della lingua e della sua perfetta inflessione, o effettivamente il dialetto milanese è una chiave che apre tutte le porte perchè, nonostante tutto, a quanto pare, io e i parigini ci capiamo benissimo, e corre anche una certa simpatia reciproca.
Io al momento ho 3 coinquilini francesi, vabbeh che sono studenti, ma per fortuna parlano tutti e tre l’inglese. Pero’ tra loro sempre in francese (a meno che non ci sia io).
Praticamente per imparare le altre lingue sono pigri quanto gli italiani.
…
allora questa crepe alla nutella l’abbiamo mangiata??
(^o^)
p.s.
Una mia amica giapponese che e’ venuta a Cagliari per una settimana l’estate scorsa ha avuto un’esperienza simile: al bar chiedeva le cose in inglese e le rispondevano in italiano.
platini, tigana, giresse, trèsor, battiston.. è l’unica cosa che so in francese..
ho sempre avuto difficoltà coi francesi, anche se sanno l’italiano parlano solo francese e dicono di non capire… che nervi con loro…
buona serata !
un dolce abbraccio…
PS: erano luci di case lontane, la foto mossa è risultata cmq bella, interessante, misteriosa, mi è piaciuta…
“Je suis Brigitte Bardot!”
Fa sempre il suo effetto!