A volte siamo dispari.
Quando andiamo a ballare: un passo tuo, falcata impaziente, tre dei miei sui tacchi.
Quando inizi un discorso, e vuoi sempre anche l’ultima parola.
Quando mi inviti per cena, e "oh, dai… perchè non porti un’amica?".
A volte siamo pari.
Come quella volta che ti ho detto una bugia.
Come quando raddoppiamo i baci e le carezze.
Come se andare in vantaggio in fondo non convenga, chè il premio arriva comunque.
Dispari.
Tre scalini che nemmeno ti ricordi.
Cinque dita, la tua mano in rosso sulla mia pelle.
Sette: i nani, i re di Roma, i vizi capitali. O forse sono sei, che ce ne manca sempre uno all’appello.
Pari.
Due cuori. E le nostre due capanne, di già.
Quattro salti – in padella. Oh, lo sai che quando esci la sera io ti tradisco con Capitan Findus.
Sei: i nani, i re di Roma, i vizi capitali. Che qualcuno dice siano sette, ma a noi il settimo all’appello manca sempre.
A volte siamo dispari, a volte siamo pari. Come quando diciamo "noi due". Tre lettere, dispari, due parole, pari.
E’ così. Una ruota che gira, un equilibrio tra due aspetti complementari, un caso o un’opportunità. Chiamala matematica, chiamalo destino. Ma ‘stavolta, pari o dispari non si scappa, bimbumbam e i piatti ti tocca lavarli.
devo segnamermela per il futuro questa…
auguri di buon anno, meglio tardi che mai.
ecco, l’importante è condurre le riflessioni nel concreto, altrimenti a che servono?
Lo sapevo io che di quel Capitan Findus non c’era da fidarsi.
(^o^)
La lavastoviglie aiuta le relazioni.
lavarli insieme spruzzandosi l’acqua?
fianco a fianco dandosi le spintine?
…ok ok… scherzavo… mi si stava già cariando un dente.
noi non siamo mai d’accordo siamo fatti così, questo è l’amore dei giovani un bacio sì un bacio no
questo è l’amore dei giovani un bacio sì e un bacio sì….
piccola reinterpretazione di una canzonetta un po’ datata