Ofelia nella vasca

Ofelia nella vasca

Come un’Ofelia postmoderna. L’acqua  mi accarezza l’attaccatura dei capelli: per l’occasione li ho raccolti come farebbe una ballerina. Lo chignon alto, tirato sulla nuca, ciocche sparse che si attaccano a seguire la linea del collo, degli zigomi, dei pensieri.
L’acqua è come una culla di indeterminazione. Come un rifugio, protegge le mie orecchie dai suoni, la mia pelle dal calore dell’aria fuori, e i miei pensieri dalla luce delle candele sparse attorno.
Mi immergo, riemergo, torno sotto di nuovo.
Ascolto lo sciabordare di piccole onde, ad ogni movimento contro la mia pelle, dalle ginocchia, sul seno, fino al mento: piccole onde. Troppo piccole per assomigliare ai mari liquidi che mi nuotano dentro, alla luna che mi strappa via i colori di dosso, alle maree lunghe e lente e ineluttabili e dolorose che si alternano sotto la pelle, di qua dalle palpebre, dentro alla pancia, in bianco e nero.
Fino a che siamo una cosa sola, io e l’acqua: non ci sono distinzioni.
Lacrima? Acqua. Sangue? Acqua. Saliva, sudore? Acqua.
Patimenti, dolori, affanni, paure, desideri, voglie, sogni, sete, struggimenti, malinconie. Si scioglie via tutto come il mascara dalle mie ciglia.
Io, gotico, buffo, patetico misto tra una rockstar ed una santa martire, distendo il braccio sinistro. Che si piega, morbido. E la mano è molle come un fiore notturno, come una pianta carnivora, come un’idea vegetale di ramo perfetto. Come un arabesco dalla misteriosa semplicità. Sono una mangrovia cresciuta nella tua vasca da bagno.
Sigaretta, cerchi di fumo, dissoluzione calma e ponderata. Cercata.
Benvenuta decadenza, da tanto non ci facevamo compagnia. Io e te, ora, in questa vasca senza più schiuma, io nuda con la mia sigaretta a respirare via tutti i tormenti. Tu la solita incantatrice, con i tuoi racconti suggestivi che mi anestetizzano e mi annullano fino a rendermi sottile sottile, come se non fossi altro che un’idea negli occhi di un altro uomo.
Parlami ancora di Parigi, di Venezia, dammi ancora Thomas, e Richard, e Paul che io sono sempre stata la loro musa perfetta. Senza assenzio, senza oppio, la musa perfetta. La vergine dai grandi occhi tristi. Dammi ancora la possibilità di essere una musa. Anche imperfetta, questa volta. Me lo dovevi, no?
Pallida, segnata, splendida, senso di abbandono e tragedia, una piccola Ofelia postmoderna, un piccolo stelo di ortica nel buio delle candele della tua vasca da bagno.

Poi arrivi tu. Portandomi un Martini ghiacciato. Cantando "I’m blue sbidibì sbidibù". Ballando? Ballando…
E io riemergo dagli abissi. Felice.

C’est l’amour, c’est l’amour.

22 Responses »

  1. scrivi.. e già..

    poi, scrivi bene..

    anzi, scrivi maledettamente bene..

    perdipiù, scrivi maledettamente bene di pelle e schiuma e del tuo seno..

    infine, scrivi maledettamente bene di pelle e schiuma e del tuo seno, in piena notte..

    tu vuoi farci impazzire, eh?!

  2. mangrovia, cusa l’è? Puè parla come magni, che poi mi tocca andare su wikipedia per colmare le mie falde..

    spettacolo, uh che spettacolo, lascia fare a schiele, ne avrebbe ricavato un ritratto..

  3. Potrei quotarti in pieno fino al quartultimo rigo.

    Perché poi riemergo dalla vasca per scoprire che la fossa è tracimata, e il mio bagno è un acquitrino. Il mondo è bello perché è vario.

  4. riguardo ai gruppi musicali:

    Sicuramente conosci “Walk like an Egyptian” dei Bangles

    Non sono sicuro della traduzione delle parole Bee Gees.

    Hai sentito sicuramente “Save Tonight” oppure “Are You Still Having Fun?” di Eagle Eye Cherry

    Dei Chemical Brothers non puoi non aver sentito “Hey Boy, Hey Girl”, ma sono un gruppo techno o simile quindi e’ un po’ piu’ difficile. Ma forse hai visto il video in cui una tipa in discoteca vedeva tutti come se fossero scheletri, con tanto di scena di due scheletri che scopano in un bagno (bellissimo video).

    Dei Cramberries conosci la canzone “Zombie”, perche’ non puo’ essere altrimenti: e’ quella in cui la cantante fa: iaaaeeee iaaaeeee con quella voce strozzata un po’ acuta. Insomma per un periodo tutte hanno iniziato a cantare cosi’.

  5. Per quanto riguarda Donna Summer e’ una cantante degli anni70 e 80 una sua canzone che tutti i maschietti ricordano e’: “Love to Love You Baby”.

    Mentre Fat Boy Slim e’ un genio. Questo ti basti sapere.Una delle sue canzoni piu’ famose e’: “Right Here Right Now” dove nel video una scimmia con il passare dei millenni si trasforma in un homo sapiens.

    The Rage Against the machine ci rinuncio a spiegarteli. Sappi solo che c’e’ una loro imitazione nell’ultimo video dei Red Hot Chili Peppers.

    Dei Dire Straits non puoi non conoscere Money for Nothing, la cosa violerebbe le leggi della termodinamica.

    I Backstreet Boys li taglierei ma esiste un divertentissimo video di due cinesi che cantano una loro canzone: ti prego guardalo!

    I Village People sono quelli di “YMCA” (uaaai em si ei) cioe’ i 6 tipi vestiti da pompiere, poliziotto, vigile, militare e non mi ricordo. Sono una classica icona gay.

    Ecco il video

  6. ah.. ecco com’era… dabudì-dabudà non sbidibì -sbidibù… ma che, Spad: la conosci anche tu?

    PiccoloKin, apprezzo il tentativo di evangelizzazione. Con calma, studierò. Quando farà meno caldo. Con questo clima reggo solo Haydn.

  7. Mala (siamo alle abbreviazioni, evvai con le prese di confidenza) il post è bellissimo. Veramente scritto bene.

    Quello che non capisco è il bagno caldo di questa stagione. Suderei per i due giorni successivi.

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