Non ci siamo

Non ci siamo
Mi piacerebbe essere una di quelle ragazze ordinate e precise. Una di quelle ragazze che non si fanno mai cogliere impreparate, che hanno sempre i fazzolettini di carta in borsa, che hanno sempre il trucco a posto, che comprano le lenti a contatto in anticipo ma nel caso le avessero finite sanno sempre dove hanno riposto gli occhiali. Quelle ragazze che iniziano un quaderno nuovo ad ogni esame che preparano, che hanno sempre un taccuino a portata di mano per segnarsi le cose da non dimenticare, che sanno sempre che giorno è e sono sempre pronte a prestarti la loro penna se per caso la tua è scarica.
Vorrei tanto, tantissimo essere così.
E non andare al primo colloquio con il mio relatore per decidere l’argomento della tesi e dovermi appuntare la bibliografia su una ricevuta della pizzeria scovata in un angolo della borsa tra un pacchetto di croccantini per i gatti e il mazzo di tarocchi, dovendogli oltretutto chiedere la penna in prestito perchè la mia, arancione, sul giallo della ricevuta è illeggibile.

18 Responses »

  1. in effetti non ti piacerebbe per niente essere una di quelle ragazze ordinate e precise….e previdibili…e..

    A te piace essere Vera Artista, libera dai fastidiosi lacci delquotidiano…astronauta lanciata in nuovi mondi…

    Un giorno (ci sono passata) la realtà, con tutta la sua forza dirompente, ti si parerà davanti e vedrai che per lavorare e vivere e amare e essere amati, nella vita di tutti i giorni, bisogna anche avere quella disciplina che ti rende una persona affidabile… e avere la penna in borsa, metaforicamente parlando, aiuta più di quel che costa. Ciao, Myrta

  2. quoto sashi.. casinista ci piace.. certo, cercare per ore il telecomando è uno sbatta.. non è che l’ha dato al relatore al posto del libretto universitario?

  3. quelle ragazze lì, se non hanno un notes a portata di mano, hanno comunque una memoria da fare invidia al nostro PC, non le si può prendere come termine di paragone: vivremmo una vita di frustrazione, io mi impongo di credere che siano finte, come le modelle delle riviste, sai che sono di plastica? esattamente come la Barbie, però senza tette a punta

  4. Ordine e disordine, un altro eterno dilemma, uno infrange l’altro. Entrambi indispensabili, se vogliamo girare un rubinetto e veder scendere l’acqua, ma anche bere un caffelatte ben zuccherato.

    Tempo fa, quando le autoradio erano interamente estraibili, una amica, rincasata al termine della giornata di lavoro mise la radio nel frigorifero e il litro di latte sul tavolinetto all’ingresso. Così rimasero fino al mattino.

    Mi piace come scrivi.

    Frankie, alias bitbit.

  5. …E -ora che ci penso- se non fossi così disordinata, non mi verrebbe nemmeno voglia di prestartela. Certe persone precise… che si arrangino! Tu sei tu. :)

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