La ragazza che non sapeva sognare guardava il corpo steso accanto al proprio con un un sorriso di sospetto e curiosità. I respiri armonici mentre allunga lentamente un braccio a sciogliersi dall’intreccio d’amore, sollevando piano il busto avvicina il viso a quello di lui. Tanto vicini quanto distanti, lo scruta con l’insistenza del dubbio e del desiderio, con l’intensità che quasi lo potrebbe svegliare e riportare a sè. Le palpebre appena appoggiate tra loro a proteggere il sogno, piccoli palpiti, una leggera improvvisa contrazione del labbro. Si scosta, spaventata dall’idea di aver turbato il compiersi del miracolo. Ma lui dorme ancora, e dietro le ciglia incurvate contro se stesse scorrono immagini ignote, ricreate nella lontananza dall’inventario del possibile. Una mano che si sposta, a cercare ancora inesausta la pelle chiara, ma la ragazza che non sapeva sognare si scosta, stizzita. Da quel segreto mai infranto e mai compreso, da quel luogo falsato in cui lui è fuggito, e sottrae il fianco all’affettuoso affondo, lei tutta di carne non fatta per carezze spinte dal desiderio acceso di ricordo. E con un sibilo di rabbia succhia l’aria dalla bocca di lui, e con gli occhi bagnati implora a mente "insegnami a sognare" e lui nel suo sonno popolato di vite altre e continue parole si strappa dall’abisso, all’urlo represso di lei. E spalanca gli occhi, e lei cade in quel verde che nella notte è tanto più prezioso, e lui la stringe perchè non si faccia male, e mescolando le lacrime con il verde, la ragazza inventa un sogno. Inventa un sogno bellissimo, ci entra e non torna più.
feb16
mamma mia ragazza.
ma sei innamorata fradicia.
altro che.
attenta.
stai attenta.
tutto questo amore.
dove andrai a pescarlo, dove?
mah.
sono vecchia ormai altro che.
sono nonna k.
wow…queste storie sono molto romantiche e poetiche… le hai inventate tu??