Guido ha cinque anni. Le dita piccine e morbide. Gli occhi grandi. Guido quando mi vede mi abbraccia, è un orsachiotto, e poi inizia a parlare. Dell’asilo, della maestra, della mamma. Io lo riporto sulle note, sulla diteggiatura, sui ritmi. Ma lui scappa ancora e fa domande.
- Tu hai un bambino?
- No Guido
- E perchè no?
- …vediamo… perchè io ho già i bambini come te, che vengono a suonare
- No, ma io dico, perchè non hai un bambino tuo? Come la mia mamma?
- Eh, ma io non sono una mamma
- E allora cosa sei? Sei una bambina?
- Sì, sono una bambina grande
- Però sei bella come la mia mamma
- Grazie Guido, che complimento bellissimo
- Sì però poi quando diventi più grande e non sei più una bambina grande e diventi una mamma…
- Dimmi…
- Però poi io posso lo stesso venire a fare pianoforte?
Guido ha cinque anni. E io non so mai cosa rispondergli, allora lo riporto sulle note, sui ritmi, sui tasti.
Secondo me Guido ce sta a provà.
Bella Guì, tu si che stai avanti.
Ardez!!! Ma che fine hai fatto vecchio marpione?
In ogni caso, Guido è proprio un bel bimbo. Lo presenteremo alla tua Principessa, che ne dici?
Solo io ho avuto una maestra di piano vecchia, racchia e antipatica?
il.poeta: no, pure Guido.
mhuahauhauhauahuahuaaa
ammmore.
che carino.
che scioglievolezza.
K.
LadyK, credo che mercoledì sia il momento. Che faccio? Ti chiamo? Ti chiamo.
si che puoi venire a pianoforte, Guido, perchè anche se non sono la tua mamma, ti voglio tanto bene
E io che come maestra di pianoforte ho avuto una mamma, la mia?
Che nervi.
(goditi guido, mala, perchè come ben sai, presto crescerà… e diventerà pure lui un odiosissimo brufalobill..)