Epica popolare

Epica popolare

L’è la fiola dal paisan
l’è la fiola dal paisan
tutti dicon che l’è bela
Tanto bella come l’è
tanto bella come l’è
la s’è fatta rimirare

Mi porto a spasso con leggerezza.
Abituata a camminare su cocci di cuori infranti che oramai nemmeno mi ferisco più i piedi.
E se sciolgo la treccia ad ogni capello si attacca una promessa d’amore.
E se mi copro di stoffe larghe sembra che ogni piega nasconda un mistero.
E quando mi bagno nella fontana, la sua acqua non saprà più dissetare chi passa e guarda.

La s’è fatta rimirar
la s’è fatta rimirar 
eran tre soldati armati
Il più bello di quei tre
il più bello di quei tre
lui se l’è portata via

Uno l’ho voluto, uno l’ho cercato, uno mi ha trovata.

L’ha purtà tanto lontan
l’ha purtà tanto lontan
‘na prigion profonda e scura

Chiudimi nella tua stanza, mi basta il mondo che porti negli occhi.
Raccontami cos’è la vita, ma come si racconta una fiaba.
Spaventami e consolami, ma non nascondermi mai nulla.
Dammi da bere, prenditi cura di me, accarezzami la schiena per farmi addormentare.
Incastrami, subito. Con le chiavi, con gli amici, con l’amore, come vuoi. Non chiedo di meglio.
Sono la tua principessa senza draghi.

O papà mio papà
o papà mio papà
cosa dicon di me in Francia
Tutti parlan mal di te
tutti parlan mal di te
e che sei figlia rubata

Aveva un cavallo, era bianco e forte, correva veloce come il vento.
Aveva un’armatura lucente, che lasciava scoperto solo il cuore.
Aveva armi, parole, ballate e baci.
Vostro Onore:
L’ho portato io nel bosco.
E’ il più innocente degli assassini.

Io non son figlia rubata
io non son figlia rubata
al mio amor son maritata
io non son figlia rubata
al mio amor son maritata

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