Chi ben comincia

Chi ben comincia
Primo giorno di lavoro.
E, per non farci mancare nulla, primo giorno di ciclo.
Mi avvio con lauto anticipo alla fermata dell’autobus, il mio colorito verdolino coperto da un abbondante strato di blush, pregustando la colazione pantagruelica che ho intenzione di concedermi al bar che ho addocchiato il giorno del colloquio, proprio di fianco al nuovo lavoro.
Però l’autobus non passa.
Poi arriva, stracolmo, quando il mio lauto anticipo da dedicare alla colazione si è trasformato in un "cinque minuti, caffè e brioches al volo".
Poi mi sovviene che giovedì (perchè tutto ciò accadeva giovedì scorso) è giorno di mercato. Mi rassegno, mi appendo all’apposito sostegno e prego il dio a cui non credo di non farmi trovare traffico, di poter arrivare in tempo, almeno il primo giorno. L’autobus mi porta alla metropolitana giusto giusto per l’orario in cui dovrei essere al lavoro.
L’ansia aggiunge i suoi morsi alla mia pancia, già martoriata. Mi scapicollo per le scale, salto al volo sulla metrò, arrivo trafelata e quel che è peggio digiuna al lavoro. E la mattina vola leggera e felice.
Per fortuna, arriva presto l’ora di pranzo.
Con la neocollega conosciuta in mattinata mi reco all’ottima focacceria genovese sita a due minuti dal lavoro. Finalmente si mangia! Potrò placare almeno i morsi della fame, con buona pace del mio povero pancino strapazzato. Dietro al banco ogni ben di dio (e stavolta inizio quasi a credergli). Mi faccio scaldare e incartare un paio di chili di cibarie, agguanto una bottiglia d’acqua, e vado alla cassa a pagare.
Apro la borsa.
Non trovo il portafogli.
Ok. Parliamone. A parte la preoccupazione di averlo perso con conseguenti sbattimenti per documenti e varie, vogliamo mettere la figura terrificante di dover chiedere alla collega conosciuta da meno di quattro ore se mi poteva anticipare i soldi del pranzo? No, non parliamone, davvero. Lasciamo perdere.
Anche perchè iniziano ad insorgere problemi più gravi. Tipo, mi va via la voce. Infilo collane di starnuti da record (con grande ilarità dei presenti, perchè io quando starnutisco faccio proprio "eccì", tipo cartone animato), il naso si arrossa, la testa mi duole, mi viene anche la febbre.
Vorrei andare in farmacia a prendermi qualcosa, ma finisco di lavorare alle 19 e poi non ho un soldo in tasca (e chiederli alla neocollega mi sembra decisamente eccessivo). Vorrei chiamare il fidanzato e delegargli l’onere di provvedere alle mie medicine, ma ho finito i soldi sul cellulare. E non lo posso ricaricare, perchè nel non trovare il portafogli ho fatto bloccare il bancomat (e la chiamata mi ha prosciugato il credito).
In qualche modo porto a casa la giornata, mi trascino dolorante e mesta al nido domestico, crollo sul divano. Constato allegramente che il portafogli è sulla scrivania, e constato tristemente che il micio non è ancora tornato a casa. Dopodichè mi impiombo in un sonno senza sogni.
L’ultimo pensiero cosciente, come una Rossella O’Hara incrociata a Cenerentola e al topo Fievel di "Fievel sbarca in America" :
"Domani è un altro giorno, se ci arrivo".

10 Responses »

  1. Anche le mie giornate “importanti” sono state all’insegna di momenti “indimenticabili”…pare che porti bene!

    E poi, persona piatta=vita piatta…

    Besos

  2. - ma lo sa lei che il ritardo, in musica, è un modo elegantissimo per aumentare il pathos, allungando il momento in cui si scende nell’accordo?… una notina che non ha voglia di cadere lì dove deve cadere… come quando si rimane fermi dopo aver fatto l’amore, cercando ancora bricioli d’orgasmo da assaporare…?

    - signorina flauta,…sapevo io che non dovevo assumere una musicista. che come me le racconta lei…

  3. tipica ansia da prestazione

    è quando ti succede dopo sei anni che sei nello stesso posto, che bisogna preoccuparsi

    soprattutto se ti succede almeno una volta ogni dieci giorni

    laGiusy

  4. Come ti capisco… a me hanno fregato il portafoglio domenica sera in metro… manidivelluto in persona lo ha estratto dalla mia borsa mentre scendevo la scalamobile…

    Il lato peggiore della questione è la scoperta che in questo paese, siamo entrati in una spirale burocratica senza fine… a una settimana dal furto non sono ancora riuscita a rifare un fottuto documento… in compenso però…per le carte di credito non c’è alcun problema..!!

    Dimmi te.. :/

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