Non avrò sempre parole poetiche, o racconti da regalarti.
Non saprò scegliere ogni volta una frase per darti quello che non si può dire.
Spesso me ne starò in silenzio.
Mi capirai lo stesso?
Sarò il tuo oracolo, la tua voce è già dentro di me.
Non ci saranno solo gesti lunghi e ponderati.
A volte degli scatti, più facile l’immobilità.
Non sempre solo lenti ballati al buio e senza musica, o la mia mano che plasma e dirige un concetto davanti ai tuoi occhi.
Ci saranno i gesti banali, i gesti quotidiani, i gesti smemorati, i gesti inconcludenti e sconsiderati.
Non importa, sarò meno che un mimo, meno che uno specchio. O se preferirai la tua odalisca.
Non saranno per sempre sere d’estate.
Ci saranno le volte che mi chiuderò nella mia pioggia, e quelle che sparirò nella nebbia di mille città.
Ci saranno le giornate di vento, e lì sarai più bella, spettinata e distante.
Ma anche i giorni di neve, emozioni cristallizzate, momenti sospesi.
Mi difenderai dal tempo di fuori, e dal tempo che passa?
Sarò una clessidra, al posto della sabbia chicchi di grandine e baci dati di nascosto.
Non ci sarò sempre.
Non te lo prometto.
Sarò assente, distratto, cattivo, egoista, sbagliato, possessivo, altrove.
Avrò momenti di amore assoluto, e altrettanti di assoluta assenza.
Sarò in fondo a me stesso, e mi dovrai venire a ripescare.
Sarò catturato dal volo di una cincia, e mi dovrai lasciar provare.
Ora, però, fammi l’amore.
se io fossi il fortunato uomo che sceglierai, se fossi io ad attenderti, a guardarti immobile nel tuo silenzio, se fossi io a dover difendermi dai gesti smemorati ed inconcludenti, se fossi io ad aspettarti sotto la pioggia, senza scadenze inumane e richieste impossibili, avrei solo una domanda da farti, prima che tu vada via ancora, per stare magari con te stessa: “scusa Malapupa, ma che minchia è una cincia?”
E’ un uccello. Ma molto piccolo, non temere.
non ci sarò sempre…
ma quando ci sarò, ci sarò che non potrai non sentirlo.
che Ammmmoreeee!
Silvy
Se qualcuna mi parlasse così, mi scioglierei come un sorbetto.
Uff, ne uccide più la penna che la spada.
- Musashinsonne
… bravo Spad.. spiega a tutti che tu di uccelli piccoli non ne sai niente…
io mi stavo piuttosto chiedendo cosa avesse allora da ridere una cinciallegra..
a me fai venire voglia di innamorarmi. e mica è poco come reazione per una disillusa come me. S m e t t i l a subito.
domanda: sono ciliegie o mele quelle dell’avantar
“
e poi, sei tu quella che lavora domentica
comunicazione di servizio
NON FATEVI ILLUSIONI VOI UOMINI
LA MALA E’ TIMIDA ANCHE CON ME
secondo me sono ciliege.
cmq non stai parlando al maschile? chi è che mette le mani così avanti? chi ti promette rose, ma ti avvisa che saranno anche spine?
se ci ho azzeccato, beh…vedi di farti trattare bene! anche nei momenti in cui si perderà in se stesso..
perchè si è tutto inciccettato???
Dunque.
Io, alle due, o sono ‘mbriaco o sto già dormendo, del tutto dimentico di me stesso e di avere un blog.
Ma se l’insonnia ha portato Puella a scrivere una meraviglia come questa, beh magari proverò a star sveglio.
Complimenti!
me ra vi glia
rodo
Evvai che ho anche “disinciccettato” il tutto :)))) – forse -
Simo, grazie due volte
Si si ti spiego…
anzi, mi spiego.
Per come la vedo io, per come vivo l’amore io, per quel che penso dell’amore io…
non c’è niente di più bello di sapere, fin dall’inizio, che ci saranno volte in cui mancherò (o mancherà)… ma altre invece che sarò (o sarà) presente, talmente presente, così immensamente presente che si volerà in alto abbracciati.
E’ così che va l’amore, per me. Davvero.
Non sempre si può essere a mille con l’altro, ma la promessa del -comunque ci sarò- è una gran bella promessa.
°°°(ma com’è che non mi capite mai??? scrivo proprio così male??
)