Allitter-azioni

Allitter-azioni

Ci sono parole che sembrano baci travestiti da suoni.
Burro e miele.
Mamma.
Mi manchi.

Altre parole invece sono come schiaffi sulla bocca.
Vattene.
Non ti aspetto più.
Sta’ zitta.

Le parole con la "z" sono carezze ruvide, di barba un po’ lunga.
Zero.
Zigrinatura.
Azzurro carta da zucchero.

Quelle con tante "s" insinuano sottilmente il seprente del sospetto.
Sentieri solitari.
Sei sicura?
Stupidi sentimenti.

E così via: la "l" è un suono liquido, di luna, di laghi lontani e di malinconia che allunga le labbra; la "q"  fa un suono di schiocco, allegro e chioccio; le parole con la "a" sono risate e stupore, attesa, amore, allegria; la "g" è un po’ spigolosa, come l’ angolo di una ringhiera, come il dente aguzzo di una cane che ringhia, e si può addolcire, ma non troppo, chè diventa subito gelatina. 

Le parole dicono molto di più di quel che significano.
E, delle volte, non significano proprio nulla.
Sono solo suoni, che rotolano in bocca, per darci l’impressione di poter far passare prima il tempo.

11 Responses »

  1. le parole sono come pennellate o segni di matita. hanno colore, sfumature e intensità.

    sono un quadro sonoro.

    ma non possiamo aspettarci che qualcuno venga a chiederci cosa abbiamo voluto dire con quel quadro.

    ok…chi ha lasciato aperto il vasetto che avevo sulla scrivania..?così si secca prima!

    lo sapete quanto mi costano sti cosi???…..

  2. il finale non mi è piaciuto; se te lo dico mi odii? (è un po’ forzato, dai)

    (stai pensando “che stronzo”?)

    (si, un po’ lo sono!)

    (ma non troppo)

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