C’era una città, e la città era tutta sveglia e colorata.
C’era la notte, e sembrava che invece fosse giorno.
C’erano strade e persone, e bandiere, e il pavè bagnato di birra, condensa ed euforia.
C’erano canti, c’erano abbracci, e c’erano sorrisi per chiunque incontravi.
C’erano amici, riconoscersi per caso, e sconosciuti da salutare come fratelli.
C’erano carabinieri e polizia, fuochi accesi, e tanta tanta folla, da perdersi.
C’era una lunga camminata da fare.
C’era un premio da ritirare.
C’era la voglia di sentirsi vicini, e di raccontarsi che tutto era possibile.
Io volavo leggera nelle mie scarpine aperte, veloce tra la folla, agile a schivare i cocci di bottiglia.
Lui aspettava da qualche parte, in qualche posto trasfiguarato dalla festa.
Io avevo il cuore in gola, non per la camminata.
Io mi ero persa, perchè non si vedevano più i palazzi e le case, i muri o i nomi delle vie: solo tante persone che mi accarezzavano con le loro bandiere.
Lui pensava "Ti aspetto tutta la vita".
Era l’anno in cui l’Italia vinceva i mondiali.
Lei pensa esausta "Dove sei?"
Lui la riconosce tra la festa, e la porta via tenendola per mano.
Era l’anno in cui l’Italia vinceva i mondiali, era proprio quella notte lì.
C’era la luna, c’erano le stelle
c’era una nuova emozione sulla pelle
c’era la notte, c’erano i fiori
anche al buio si vedevano i colori
c’era la voglia di stare ancora insieme
forse per gioco comunque ci viene
andare in giro mano nella mano
e raccontarci che per noi il mondo è strano
-Alex Britti-
Ben tornata….
Sono disposta a “pagare” per una notte come quella che hai descritto….
s.
e lui, guardandola negli occhi, le si avvicinò all’orecchio, sussurrandole dolcemente il suo canto d’amore:
“e la mamma di Zidane, la mamma di Zidane, la mamma di Zidane è una puttanaaaa”
(bellissimo post)
Me la ricorderò la notte della finale, oh se me la ricorderò!
bellissimo. hai saputo ricreare l’atmosfera!

peccato che io non avessi nessuno ad aspettarmi
bacio.
E la testata a che punto arriva?
Cazzo che invidia. A me m’è toccato accontentarmi di limonare fugacemente con uno sconosciuto che poi m’ha piantata lì a farmi annaffiare di sudore e spumante mentre cercavano di tirarmi giù dal motorino.
ot: nel caso.. ho aggiornato il blog con il punto di ritrovo!!
ciauz
Avrei tanto voluto avere avuto un ricordo come il tuo, da custodire…
Davvero un bel post.
Romantico.
S.
era l’anno dei mondiali
quello del duemilaesei
e la regina di germania era malapuè
sta crescendo
come il vento questa vita tua
sta crescendo questa smania
che ti porta via
sta crescendo oh come me…
nasce qui da te
qui davanti a te
Giulio Cesare.
ebbrava la Mala…
uffi… ma nessuno ha notato il titolo? pensate sempre che ci sia dell’autobiografia? …
malpensanti…
Io infatti non capivo che c’entrasse il titolo…
E’ l’eta’…
(^o^)
io si, io si, io si. ho notato il titolo.
sto diventando brava
senza parola malapuè, post molto intenso, bello, riesco a percepirne l’emozione
era l’anno in cui l’italia vinceva i mondiali.
e in cui i sogni di tanti si realizzavano.
[come il mio]
mala fai il test e dimmi quanti prosciutti vali