Leggevo e rileggevo il mio nome scritto da te, sorridendo, ripetendomelo a mente, a bassa voce, ad alta voce. Il mio nome, davanti a me sullo schermo, scritto da te. E mi domandavo chissà come suona nella tua testa, il mio nome quando lo pensi. Prima di scriverlo, chissà che suono gli dai, quando pensi al mio nome. Come quando ci si ascolta in una registrazione e la voce sembra sempre sgradevole e diversa perchè siamo abituati a sentirla dall’interno, ecco: chissà come suona il mio nome al tuo interno. Che per me certo è normale, tanto normale che quando sento chiamare il mio nome mi giro sempre, anche se magari non stanno chiamando proprio me. Ma il mio nome, come suona nella tua testa, chissà che suono ha, chissà se lo colleghi già alle mie mani, alla mia camminata, chissà se vedendo il mio viso pensi al mio nome.
Una volta che stavamo facendo l’amore ti ho chiamato per nome. Per un momento mi ha guardata negli occhi e mi hai stretta forte.
Io non lo so se voglio che tu lo dica il mio nome. Sarebbe come essere davvero davvero tua. Metti che succeda un incantesimo: lo sanno tutti che gli incantesimi sono sempre legati al nome. Metti che dici il mio nome e poi io divento davvero davvero tua. No. Tienilo al sicuro, suonalo nella tua testa e scrivimelo quando vuoi. Ma non dirlo ad alta voce mai.
A Uccio piace questo post.