Monthly Archives: ottobre 2007

Superpoteri

Superpoteri
Non so se sia una qualità innata o se si possa ottenere anche con l’allenamento, una delle cose che però più desidero ora è l’occhiata-fulminante. Quella capace di stendere in un nanosecondo i tre pupi più casinisti della classe, senza che nessuno manco se ne accorga, senza neanche che si senta odore di pollo fritto.
Mi sto trasformando in una specie di MaryPoppins. E’ disgustoso.

Gli ultimi tempi

Gli ultimi tempi
E così ti trattieni per l’ennesima volta, ritenendo insulso bestemmiare quel Dio in cui non credi. Ti trattieni e ti mordi la lingua, e ti suona il cellulare e hai la lingua sanguinolenta. E rispondi anche se è un numero che non conosci, proprio perchè ti sei appena morsa la lingua per non bestemmiare quel Dio in cui non credi (sarebbe insulso), e ti sei distratta quindi in automatico rispondi, anche se è un numero che non conosci.
E dall’altra parte ti parla il tuo karma, sotto forma di un fiorista che non conosci e che ha avuto il numero dal tuo ex. E il tuo karma si complimenta per la stoicità, per aver tenuto duro, per aver ingoiato senza bestemmiare anche questo rospo e decide che per te è l’ora di passare alla cassa e ritirare il gettone per una corsa gratis.
Per quanto insulso, ringazi quel Dio in cui non credi e ti si allarga un sorriso sanguinolento e felice, mentre sali di nuovo sulla giostra e ti senti la padrona del lunapark.

Permesso?

Permesso?
Quante siamo qui dentro? Quante?
C’è quella che ha fretta, c’è quella che ha freddo. C’è quella che dorme, quella che è inflessibile, c’è quella che si mangia le mani e quella che ride.
Spesso c’è anche quella felice, quella senza pensieri, e va d’accordo con tutti, pure con quella incazzata.
C’è quella disillusa. C’è quella dura, e quella tenera, così tenera che si taglia con un Grisbì.
C’è la pianista, c’è la studentessa, c’è l’insegnante e c’è la bambina. C’è la precaria, la bambina precaria, l’insegnante precaria, la studentessa precaria, la pianista per aria.
Mille siamo qui dentro, o a volte solo un paio. Mille siamo, e parliamo tutte assieme.
C’è quella che si lamenta della coscia, quella che vuole solo guardare.
C’ è quella che sta zitta, c’è la cialtrona.
A volte qui dentro siamo talmente tante che c’è quella che morde le altre, e quella che vuole giocare a carte, e quella che urla "silenzio!", e quella che muore e rinasce.
C’è quella che soffoca, quella che sgomita, quella che è ladra e le altre lo sanno.
C’è quella che apre la porta (a tutti).
C’è quella che apre gli occhi (a turno).
C’è quella che apre le gambe (a caso).
C’è quella che apre le vene (a far del male si fa sempre bene).
C’è quella che apre le mani (piene di niente, ma tutto per te. Non farlo cadere per terra).
E se fai una domanda, non c’è mai quella che sa la risposta.
Ma forse c’è quella che prende appunti e ci pensa poi su.

Perchè perchè la domenica mi lasci sempre sola

Perchè perchè la domenica mi lasci sempre sola

- Mi dice "No, Amore. E’ che devo lavorare tutta la notte"
- E tu, ci hai creduto?
- Certo…
- E non hai neanche pensato che invece ti stia tradendo?
- No, sono sicura che è in ufficio: ha aggiornato il blog e su Travian mi sta stracciando!*

*
- He said "No, Darling. I must work all night long"
- And you really trusted him?
- Of course…
- And it has never occurred to you that he may be cheating on you instead?
- GOSH! When my brain starts to translate my inner dialogues it’s time I give up reading stupid fluffy Kinsellah-style books. Really. I mean it.