Monthly Archives: luglio 2007

Ciclotimia

Ciclotimia
Vado su, su, su
Vado giù, giù, giù
Poi rivado su, su, su
Ma poi ritorno giù, giù, giù

Essendo una fanciulla d’altri tempi, come oramai sono abituata a considerarmi, per un periodo della mia vita ho avuto un mentore.
Il mio mentore sosteneva che non ci fosse nulla di patologico, e che il mio fosse semplicemente il tipico carattere "malinconico": naturali per me i passaggi obbligati dai pensieri più cupi che arrivavano ad annichilire ogni gesto, a un’ euforia vitalistica sfrenata e sfrontata.
"Quando non sei in lotta col mondo, sei in lotta con te stessa".
Mi diceva di pensare a Vivaldi, e a quanto mi assomiglia. Frenetico. E poi straziante. E poi di nuovo frenetico. Le pause di equilibrio tra un punto estremo e l’altro sono solo nei silenzi che separano tra loro i movimenti. Io trovavo il mio punto di quiete nel sonno, ottimo rifugio dal mondo braccatore e braccato, e soprattutto da me.
Come ogni malato ama nel profondo la propria malattia, nello stesso modo nascosto e perverso io amo il mio carattere tipicamente malinconico, questo continuo bungee-jumping nelle profondità che mi scopro dentro. In realtà lo odio. Non so se lo odio di più quando sono giù giù giù e piango per le pubblicità della Barilla, o quando sono su su su e mi sembra tutto talmente semplice che faccio danni con allegra nonchalance. O peggio ancora forse sono le fasi intermedie, quando penso che sia tutto completamente sottocontrollo, e me la racconto così e ci credo pure.
Adesso poi che ho pure scoperto che non si tratta solo di un tratto caratteriale, ma di una sorta di patologia, ho paura che mi venga tolto, curato, guarito. E sì, io vorrei fortissimamente toglierlo, curarlo e guarirlo. Da un lato. Dall’altro, sono nella fase intermedia ora, credo, e quindi penso che non ce ne sia bisogno. E’ solo il tipico carattere malinconico, come Vivaldi, è pure bello. E’ tutto sottocontrollo.

Un giorno qualsiasi

Un giorno qualsiasi
Orgogliosa come sono, è forse la prima volta che spero con tutta me stessa di sbagliarmi.
Ma so, in questo momento lo so, che capiterà. E capiterà in un giorno qualsiasi, senza previsioni. Capiterà un giorno in cui starò stendendo i panni, o forse mentre sarò sul treno. Un giorno qualsiasi, dopo che sarà suonata la sveglia e che mi sarò fatta la doccia. Sarà un giorno come tutti gli altri, un giorno in cui avrò messo le chiavi in borsa senza nemmeno pensarci che potrebbe essere proprio quel giorno.
Magari la sera prima sarò andata a dormire serena, enumerando per addormentarmi tutti i miei motivi di felicità. E mi sveglierò ancora stordita da quella felicità, e berrò il caffè insieme a tutti i "ne vale la pena" del mondo. E metterò una sciarpa di lana attorno al collo, con il gesto consueto di liberare poi i capelli. E poi attraverserò la strada, arriverò alla fermata dell’autobus, e magari penserò proprio a quei primi giorni in questa casa, mentre la guarderò dal finestrino un attimo prima della curva. E continuerò così, questo giorno qualsiasi, senza nemmeno saperlo che tu sei già lontano, passato oltre, senza che io me ne sia accorta. E io sarò ancora profondamente tua, e tu invece sarai lontano, e non mi avrai nemmeno avvertito di quando, e di quanto.

Draghi

Draghi
Sono una principessa al contrario.
Tengo prigioniero un dargo nella torre più alta.
Sono una principessa addormentata, che ha già avuto troppi baci.
Il mio drago non sputa fuoco, piange perchè venga liberato.
Aspetto che arrivi un principe, a liberare il mio drago.
Un principe senza macchia e senza paura.
Con tutte le intenzioni di sporcarsi e di tremare, per me.
Sono una principessa al contrario.
Non ho fate madrine. Non ho i capelli biondi e lunghi.
Ho solo questo drago che piange a ricordarmi che sono una principessa.
Se non vuoi una principessa, libera il mio drago.
Scenderemo inseme dalla torre più alta.
Non voglio più aver paura, finchè non ne avrai anche un po’ tu.

Criteri

Criteri
Criteri per suddividere i libri nella nuova meravigliosa libreria:

- libri belli da una parte, libri brutti dall’altra
- libri tenuti bene da una parte, libri sgarrupati dall’altra
- libri miei da una parte, libri suoi dall’altra

Da notare: scegliendo uno qualsiasi dei criteri sopra citati, si ottiene sempre la stessa suddivisione.

Una carriera sfavillante

Una carriera sfavillante

Ho capito cosa farò da grande.
Sono stata in piedi fino ad ora. Anzi, seduta al pianoforte, per produrre la mia opera prima.
Da grande farò… la cantautrice!!!

Titolo: Maschera

Testo:
Ogni sera lo stesso muro giallo
e tu mi chiedi se oggi va un po’ meglio
non c’è mai stato amore tra noi
chiamala necessità, chiamala come vuoi

mentre di là cantano e parlano di vita
io sto chiusa qui che non so darmi un senso
mentre di là piovono tutte le piogge artificiali
io sto chiusa qui a sfogliare giornali su giornali

mille cristalli appesi ai lampadari
mille serate così uniche così uguali
pensa c’è chi paga per stare al mio posto
e io no, io son pagata fino ad Agosto

non c’è mai stato amore tra noi
chiamala necessità, chiamala come vuoi
pensa, c’è chi paga per essere al mio posto
e io no, io son pagata fino ad Agosto.

Musica:
In 3/4. Che così vengono bene tutti i giochetti ritmici. Anzi, le emiolie.
Ovviamente in mi minore.
Ovviamente finale in mi maggiore a sorpresa con super-progressione di settime diminuite fino alla chiusa stile cha-cha-cha.
 
Se domani me la ricordo, la perfeziono, la registro e la metto sul blog.
Sugosissima, anzichennò.

Stay tuned, Puella rocks!

Contestazione disciplinare

Contestazione disciplinare
In attesa dell’intervento salvifico del sindacato, occorre agire e prepararsi una lunga serie di "cause di forza maggiore" per cui sono stata impossibilitata a comunicare tempestivamente la mia indisponibilità:

- un improvviso assestamento dell’asse terrestre ha creato un campo gravitazionale di pregevole forza nel salotto di casa impedendomi di sollevare le chiappe dal divano
- avevo finito il credito sul cellurare facendo degli scherzi telefonicic anonimi al capo del personale e quindi non ho potuto avvertire di aver perso il treno
- c’era Ugly Betty alla tele e non ho il videoregistratore
- sono stata rapita dagli alieni, e mi hanno giurato che si sarebbero occupati loro di mettersi in comunicazione telepatica con l’ispettore amministrativo per giustificare la mia assenza
- pioveva e avevo appena stirato i capelli, non mi sembrava il caso di vanificare i miei sforzi
- l’oroscopo di Paolo Fox mi consigliava caldamente di evitare qualsiasi contatto fisico e/o telefonico con gli acquario, e mi pare proprio che il mio capo sia acquario, non ne sono sicurissima, ma capite che nel dubbio non me la sono sentita di rischiare
- ho letto male i numeri sul sito della Sisal: ero convinta di aver vinto il superenalotto, è già tanto che non sia venuta a rovesciarvi il cestino della carta straccia in testa
- ah, perchè: quel dì si lavorava?
- in realtà io c’ero, ma a causa di un malvagio sortilegio che mi impedisce di toccare la carta rosa dopo le 17.45 non ho potuto timbrare il cartellino, o mi sarei trasformata in una zebra a pois. Se non mi avete vista, probabilmente è un problema oculistico vostro, o forse sarà stato quel’altro malvagio sortilegio che mi rende invisibile agli occhi di chi non è puro di cuore, non saprei
- il mio telefono è controllato, non vi ho chiamati per non mettervi in pericolo e non destare sospetti su di voi
- ero all’ultimo livello di space invaders: la partita più bella della vita, record assoluto, come potete pretendere i distogliermi da tale nobile attività per i vostri futili capricci contrattuali?

…to be continued…

Patata-onigiri

Patata-onigiri

- Sei in partenza? Vai al mare?
- Errh, veramente no…
- Ah, beh! Ma allora andrai in piscina!
- Ma… anche no. Non ci vado dall’ ’86…
- Ok, allora non sgambiamo tanto…
- Ecco, grazie, non tanto.
- …
- …
-
STRAP
- Uargh!
- Male?
- Peggio
- Ma vedrai… il fidanzato sarà contento!

Più tardi

- Amore, che c’è stasera?
- Sushi